Redigere un Manifesto, memore di quelli dei gruppi artistici storicizzati che segnarono i punti cardini del Novecento, può sembrare un atto (e un atteggiamento) anacronistico: in realtà è rivoluzionario. Infatti, esso permette di porre dei punti programmatici di attenzione, delle linee da seguire, degli ideali e dei propositi di un modo di fare che altrimenti sarebbero solamente una replica di un passato non attuale. Ed è proprio nell’oggi che la Decorazione (con la D maiuscola) necessita di una Azione più incisiva sia nei concetti ad essa legata, sia nelle nuove modalità di attuazione che ne determina la sopravvivenza in rapporto al panorama artistico e, in maniera più ampia, ideologico. Naturalmente non si tratta di un qualcosa di statico, ma in continua metamorfosi così come lo è la vita. La Decorazione, infatti, è ciò che del messaggio noi percepiamo d’impatto, immediatamente. Non una copertina, ma una sintesi visiva. E se l’arte è contenuto, concetto che si esprime attraverso un mezzo (che si tratti di pittura, scultura, grafica, ecc. non importa) e, di conseguenza, l’artista è un filtro critico della società, vi è una impellente necessità di fare il punto della situazione, di comprendere come poter descrivere e interpretare l’oggi (alla luce degli accadimenti): è solo così che si può lasciare testimonianza e basi per il futuro. Proprio per questi motivi il Manifesto di DecorAzione vuole iniziare a mettere dei punti fermi su cui riflettere, una base su cui continuare a costruire. Naturalmente, è rivolto in primis agli studenti che intendano iscriversi in Accademia e seguire questi corsi. ma questo non vuol dire che le idee espresse in questo testo, non si possano allargare al discorso artistico e, uscendo dalle aule, diventare un vero e proprio vademecum per chiunque abbia il desiderio di approcciarsi all’arte non solo da un punto di vista tecnico-laboratoriale, ma anche intellettuale. Si spera che da questo primo Manifesto se ne potranno declinare, in seguito altri, in modo da esplorare, man mano, il procedere della ricerca stessa in base alle nuove visioni che seguiranno.
Prof. Luca Pietro Vasta
Il Decoro è condizione della Bellezza dell’opera, e garante della verità e della perennità di essa.
Se la Decor – Azione perde il decoro, tradendo la sua radice originaria, che cosa diventa se non una inutile, insignificante, inesistente materia che non solo è inutile insegnare, ma che a nulla serve all’anima di chi, assetato di Bellezza e di Verità, dedica all’arte la sua vita? Una Accademia di Belle arti ha il dovere oggi, più che mai, di ritornare al principio. Di riportare il Decoro al centro della sua stessa esistenza. La ragione di esistere di una Accademia è appunto insegnare alle anime assetate di conoscenza dei suoi studenti l’entusiasmo che una idea nuova di decorazione deve generare: insegnare a realizzare Armoniosa proporzione richiesta nelle opere d’arte tra le parti e il tutto, tra la forma e il contenuto, rinunciando alla banalità, alla insignificanza di una idea di decorazione che abbia come fine l’abbellimento esteriore, l’opposto cioè, o il contrapposto, di ciò che ne costituisce la struttura o l’essenza di ogni opera d’arte.
Che la Decorazione diventi materia principale, in quanto fondativa, di ogni altra prassi artistica, che insegni agli studenti i fondamenti del principio creativo, e che sappia generare una nuova idea di Bellezza e imponga di tentare la ricerca e la rivelazione delle verità custodite nel profondo dell’anima di ogni essere umano.
Prof. Salvo Salvato
Plastica Ornamentale e Tecniche Plastiche Contemporanee aprono la Decorazione ad un concepire ed elaborare tridimensionale, di forme e volumi nello spazio, muovendosi con manualità plastico/scultoree ed avvalendosi di materiali classici e di più nuova concezione nel rispetto delle discipline, delle tecniche
esecutive nonché di ogni personale capacità e sensibilità degli allievi.
Prof. Concetto Guzzetta
La decorazione è quella disciplina che conferisce ad un oggetto materiale, qualunque esso sia, dal più grande al più piccolo, dall’utensile di uso quotidiano alla grande metropoli, una connotazione ‘umana’, legata all’essenza dell’Uomo, alla sua storia, alla sua memoria, alla sua cultura. In altre parole, un’anima.
Prof. Giuseppe Abbate