L’Accademia di Belle Arti di Catania con il corso in Design della comunicazione visiva di secondo livello, promuove e organizza una mostra itinerante nei muri dei comuni di Catania, Siracusa e Noto dal titolo Progettare per resistere. La grafica come coscienza civile in occasione della celebrazione del 76° anniversario della Liberazione il 25 aprile 2021. Un campagna di affissione a partire dal 16 al 30 aprile 2021 nelle vie urbane delle città di Catania, Siracusa, Ragusa e Noto.
Nel 76° anniversario della Liberazione la grafica sposa l’impegno civile con i manifesti degli allievi dell’Accademia di Belle Arti affissi non solo nella città etnea ma anche a Siracusa, Ragusa e Noto.
Il 25 aprile ricorre l’anniversario della Liberazione nazionale della Repubblica antifascista, la prima celebrazione nazionale di questa ricorrenza ha luogo nel 1946, i primi due anniversari del 25 aprile sono celebrati nello spirito unitario proprio della politica di solidarietà nazionale postbellica perseguita dai partiti usciti dalla Resistenza, e sono incastonati in solenni e partecipate manifestazioni pubbliche e di piazza, con il coinvolgimento di istituzioni religiose e civili e di associazioni partigiane.
«Coltivare la Memoria è ancor oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza.»
La frase della senatrice a vita Liliana Segre, superstite dell’Olocausto e testimone della Shoah italiana, può essere considerata il filo conduttore della mostra itinerante dell’Accademia di Belle Arti di Catania dal titolo Progettare per resistere. La grafica come coscienza civile, a cura di Gianni Latino.
Da alcuni giorni e fino alla fine del mese i cittadini di Catania, Siracusa, Ragusa e Noto potranno ammirare sugli spazi di affissione pubblica i manifesti dedicati al 25 Aprile progettati da trentuno studenti del biennio in Design della comunicazione visiva.
«Se a metà marzo – ha dichiarato Lina Scalisi, presidente dell’Accademia – con Grafica—Unita abbiamo raccontato il 160 anni dell’Unità d’Italia in via Etnea, con questa nuova, bellissima mostra, ci misuriamo con un’altra grande narrazione della nostra storia nazionale. E ancora una volta lo facciamo all’aperto, nella volontà di rendere l’Arte strumento di un rilancio culturale dei nostri territori attraverso il grande talento dei nostri docenti e dei nostri allievi».
«Ricordare – ha aggiunto Latino, titolare della cattedra di Progettazione grafica editoriale dell’Aba – è dovere di ogni donna e uomo. I valori della Resistenza sono oggi quelli della Costituzione italiana, che ci hanno permesso di essere liberi e di promuovere lo sviluppo della Cultura e la ricerca scientifica e tecnica e di insegnarla in libertà nelle scuole nelle Università e nelle Accademie».
Trentuno studenti–autori del secondo anno del Biennio specialistico in Design della comunicazione visiva della cattedra di Progettazione grafica editoriale insegnata dal prof. Gianni Latino, responsabili della coscienza civile, del progetto e della società contemporanea, un manifesto narrativo che coltiva la memoria contro l’indifferenza, l’ingiustizia e le sofferenze, che rifletta sulle coscienze di ogni cittadino fruitore dell’artefatto. Ricordare è dovere di ogni donna e uomo, i valori della resistenza sono oggi quella della Costituzione italiana, che ci hanno permesso di essere liberi e di promuovere lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica e di insegnarla in libertà nelle scuole nelle Università e nelle Accademie. Parteggiare rende liberi di scegliere.
Autori in mostra
Valeria Alberio, Rosamaria Alesci, Federica Bistoletti, Alessia Calì, Marika Campanella, Chiara Contarino, Laura Consoli, Michela Cavallaro, Serena Di Mauro, Orazio D’Urso, Valentina Giocondo, Martina Giustolisi, Selene Inzirillo, Roberta Irullo, Anita La Porta, Davide Leonardi, Giulia Lombardi, Margherita Malerba, Federica Mangiò, Francesco Morina, Sara Aurora Napolitano, Giusy Pantò, Dalila Pische, Christian Plurione, Marica Romano, Rossella Santapaola, Rachele Sciacchitano, Giuliana Scudellà, Adrianna Slonecka, Angelo Stimoli e Rachele Turrisi.
Gli studenti–autori hanno sposato con grande coscienza civile il progetto, calando un avvenimento di settantasei anni fa della società contemporanea.
«Ne è nato – ha sottolineato Latino – come un unico, lunghissimo, manifesto narrativo per coltivare la memoria per combattere l’indifferenza, l’ingiustizia e le sofferenze. Una maniera per far riflettere ogni cittadino che vedrà questi artefatti cercando di smuovere le coscienze».