Syllabus
—Obiettivi formativi
Al fine di prendere maggior consapevolezza che il paesaggio è un bene comune che occorre saper custodire, valorizzare e gestire in quanto fondamento della nostra salute fisica (equilibri ambientali ed ecologici) e mentale (nel consolidamento delle identità e nella tutela delle diversità culturali) il corso intende fornire allo studente l’ampio campo interpretativo che sul piano teorico investe oggi il concetto di paesaggio.
Se il paesaggio rappresenta l’ineludibile riferimento per ogni analisi su beni o sistemi di beni culturali, il corso si pone come ulteriore tappa di approfondimento di una riflessione avviata con il corso di Beni culturali e ambientali e che proseguirà con il corso di Analisi del territorio e progettazione del paesaggio, sul fondamentale valore di una conoscenza della riflessione filosofica avviata nei primi anni del Novecento con George Simmel.
In una visione unitaria e integrata del paesaggio, accanto ad una riflessione estetica, in cui viene ad essere investito in particolar modo il punto di vista soggettivo che ci consente di creare il paesaggio, nella rappresentazione di una immagine culturale del territorio, si vuole mettere in luce, l’ineludibile punto di vista oggettivo che invece, ed in maniera complementare, ci consente di evidenziare i caratteri fisici e le strutture invisibili che contribuiscono a formare il sistemico palinsesto ambientale e storico della forma sensibile del territorio.
Pertanto, tale riflessione sarà condotta tenendo presente il carattere trasversale del concetto di paesaggio facendo chiarezza in un dibattito che ha portato il contributo di diversi campi di ricerca (filosofia, estetica, storia, arte, letteratura, poesia, antropologia, sociologia, archeologia, geografia, architettura, urbanistica, pianificazione, ecologia e scienze ambientali) a trovare una possibile strada di sintesi concettuale ed operativa.
Lo scopo di tali riflessioni consisterà nel tentativo di cercare di potare lo studente a saper cogliere con maggior consapevolezza, per saperne valutare la portata storica in termini di politiche di tutela e valorizzazione, i meccanismi culturali che hanno contribuito a definire le peculiari modalità di elaborazione dell’idea di paesaggio nella legislazione italiana per la gestione di un territorio a garanzia del nostro futuro sociale, culturale ed economico.
—Modalità di svolgimento dell’insegnamento
Come da Palinsesto di I e II semestre a.a. 2024–25
—Esercitazioni e revisioni
Non sono previste esercitazioni intermedie.
—Elaborato finale
Non è previsto un elaborato finale
—Modalità esame
Esame orale sui contenuti illustrati a lezione, sui testi di riferimento obbligatori e sugli estratti forniti dalla docenza. Si precisa che i testi e gli estratti sono da considerarsi meramente indicativi dal momento che i vari contenuti saranno oggetto di approfondimento durante le lezioni e, quanto elaborato durante le stesse, sarà argomento d’esame. Nel solco tracciato dagli obiettivi e di ciò che vuole essere il corso, la lezione è momento di riflessione critica e dunque, indispensabile strumento per chiarire i vari temi trattati e le modalità con le quali interpretare i testi. Oltre la conoscenza dei concetti di base sarà oggetto di valutazione la capacità e la competenza critica nell’uso di una corretta proprietà linguistica nonché la ricchezza e l’originalità nell’argomentazione.
—Prerequisiti richiesti
Conoscenza dei contenuti e dei concetti acquisiti nel corso di Beni culturali e ambientali.
—Frequenza lezioni
La frequenza è obbligatoria, non inferiore all’80% della totalità della didattica frontale come previsto da palinsesto, con esclusione dello studio individuale come da Art.10 del DPR n. 212 del 8 luglio 2005.
Tutti coloro che dovessero avere problemi di natura lavorativa o di salute dovranno tempestivamente contattare il docente. I casi difformi non saranno presi in considerazione e le relative assenze saranno computate.
—Contenuti e programmazione del corso
Il corso è articolato secondo due ambiti di studio:
- Nel primo ambito, si ripercorrono le tappe principali di una riflessione sulla dimensione storica ed estetica del paesaggio negli sviluppi di una cultura occidentale che in età moderna lo vede sempre più assumere un carattere scientifico nell’incontro tra storiografia, geografia, scienze del territorio, antropologia e archeologia: dalla nascita in un ambito strettamente artistico a quello cartografico; dalla stagione romantica a quella deterministica, passando per il collegamento del bene con il suo ambiente e per l’interesse della scienza e della storia al paesaggio; dalla considerazione del territorio come sedimento storico alle letture del paesaggio come forma del lavoro e come forma strutturale, passando dal contributo delle Annales francesi e dell’archeologia; da una riflessione sul paesaggio che lo vede profondamente connesso a temi di varia natura estetica (modernità, pittura, sentimento, storia, ambiente, etica, progetto, identità) sulla scia del pensiero estetico condotta da autori di particolare rilievo (G. Simmel, J. Ritter, A. Roger, A. Berque, R.M. Rilke, G. Carchia, R. Assunto, M. Venturi Ferriolo, L. Bonesio, A. Carlson, J. Appleton, E. Brady, M. Seel) alle scoperte sulla dimensione personale e collettiva del territorio nelle immagini ambientali, passando per l’apporto delle scienze territoriali e ambientali, della geografia culturale e della maggiore attenzione per il valore culturale e sociale di un racconto della storia nella sua dimensione locale e microstorica.
- Nel secondo ambito, si ripercorrono le principali tappe della legislazione sull’ambiente e sul paesaggio in Italia ed evidenziando il passaggio storico da una visione riduttivistica della realtà territoriale a difesa del diritto del paesaggio (dalla legge per la difesa della Pineta di Ravenna alla legge Galasso e al ruolo delle Regioni) ad una visione più complessa e interattiva che, spostando l’asse del proprio interesse ad una difesa del diritto al paesaggio, mira a riconquistare, nel pubblico interesse, il rapporto dei cittadini con i propri territori considerati come luoghi di vita e di identità (dalla Convenzione europea del paesaggio al Codice dei beni culturali e del paesaggio).
—Testi di riferimento obbligatori
(prima di eventuali acquisti si consiglia di consultare il docente)
- S. Settis, Paesaggio Costituzione cemento, Einaudi 2010
- E. Sereni, Storia del paesaggio agrario, Laterza 2020 (1961)
- R. Milani, L’arte del paesaggio, il Mulino 2001
- P. D’angelo, Filosofia del paesaggio, Quodlibet 2014
—Altro materiale didattico
Estratti forniti dalla docenza dai seguenti testi:
- A. Cederna, Lo sfacelo del bel paese in La distruzione della natura in Italia, Einaudi 1975
- G. Piperata Paesaggio in AA.VV. Diritto del patrimonio culturale, il Mulino 2017
- Antologia dei seguenti brani:
G. Simmel, Filosofia del paesaggio; R.M. Rilke, Del paesaggio, J. Ritter, Paesaggio. La funzione dell’estetico nella società moderna; R. Assunto, Il paesaggio e l’estetica; A. Carlson, L’apprezzamento dell’ambiente naturale; E. Brady, L’immaginazione e l’apprezzamento estetico della natura; J. Appleton, Le radici etologiche dell’apprezzamento del paesaggio; A. Berque, Come parlare di paesaggio?; A. Roger, Paesaggio pittorico e paesaggio reale; M. Seel, Uno sguardo retrospettivo alla natura del paesaggio; G. Carchia, Per una filosofia del paesaggio; M. Venturi Ferriolo, Paesaggio, giardino e progetto; L. Bonesio, Il paesaggio come luogo dell’abitare.
- Convenzione europea del paesaggio (traduzione italiana del testo ufficiale e Relazione esplicativa)
- R. Priore, Convenzione europea del paesaggio. Un commento interpretativo in (idem) Convenzione europea del paesaggio. Il testo tradotto e commentato, Centro Stampa d’Ateneo edizioni (Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria) 2006
- I seguenti testi normativi:
Legge 16 luglio 1905, n. 411 (Rava); Legge 11 giugno 1922, n. 778 (Croce); Legge 29 giugno 1939, n. 1497 (Bottai); Legge 08 agosto 1985, n. 431 (Galasso); Parte terza – Beni paesaggistici in Decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 – Codice dei beni culturali e del paesaggio (Urbani)
—Strumenti per studenti con disabilità e/o DSA
Gli studenti con disabilità e/o DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) sono supportati da professori e da tutor didattici (se assegnati) attraverso la consulenza con il CInAP (Centro per l’integrazione Attiva e Partecipata). Gli studenti possono, mediante PEO (e-mail istituzionale) o eventualmente anche attraverso i tutor, chiedere al professore del corso un colloquio in modo da concordare obiettivi didattici ed eventuali strumenti compensativi e/o dispensativi, in base alle specifiche esigenze. Tale colloquio sarebbe opportuno che avvenisse prima dell’avvio delle lezioni e comunque non oltre la prima settimana di corso.
Per rivolgersi direttamente al CInAP è possibile utilizzare la mail istituzionale cinap@abacatania.it
—Nota di trasparenza
Il seguente Syllabus è l’unico documento a cui gli studenti possono fare riferimento per la fruizione e il conseguimento della disciplina nell’a.a. in oggetto, non saranno pubblicati ne presi in considerazione altri programmi didattici. Le informazioni inserite nel presente documento, con particolare attenzione alle caratteristiche delle esercitazioni intermedie, degli elaborati finali e dei testi di riferimento obbligatori, non potranno essere modificate dopo l’avvio della disciplina in oggetto. Tutto ciò che non è specificatamente descritto in questo Syllabus e/o effettivamente svolto a lezione non potrà essere chiesto in fase di esame.
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