Product design

Syllabus

—Obiettivi formativi

Il corso mira a fornire ai discenti una professionalità complessa e consapevole in grado di padroneggiare autonomamente competenze molto dinamiche e sempre più multidisciplinari. L’attività del product designer oggi, infatti, non si limita alla progettazione di prodotti ma comprende anche la loro produzione, prototipazione, comunicazione, commercializzazione, utilizzo, consumo e possibile riuso.
La formazione di una figura professionale in grado di confrontarsi con l’odierna realtà lavorativa in cui la progettazione non si risolve solo nel momento ideativo, necessita la conoscenza profonda delle risorse del territorio,istituzioni e enti, pubblici e privatì che su di esso agiscono,  scenari economici e sociali dentro il quale si svolge la professione del progettista. Il tutto senza trascurare l’obiettivo formativo prioritario: l’acquisizione di “una possibile metodologia” progettuale e   di un linguaggio espressivo individuale attraverso approfondimento e pratica dei codici espressivi della cultura del prodotto.

Il primo tema progettuale proposto è l’ideazione di uno degli oggetti d’uso quotidiano più comune e versatile e, per le sue implicazioni fisico-psicologiche con l’uomo, forse più complesso, quale la seduta.
Partendo dall’assoluta convinzione che, non può esistere progetto senza una propedeutica fase di indagine, ricerca e analisi, la prima parte del corso vuole  sollecitare nel discente capacità critico-analitiche e di osservazione.
Tale obiettivo viene ricercato con lezioni ex cattedra e con una serie di esercitazioni nel corso delle quali si chiede allo studente di analizzare l’oggetto seduta, non solo nelle sue diverse funzioni e tipologie, ma soprattutto proprio nel rapporto fisico-psicologico con l’uomo, per arrivare a riflettere non solo sull’oggetto ma sull’ azione del “sedersi”. Viene inoltre chiesto ai discenti di fare una selezione di sedute, appartenenti sia ai classici del design quanto al design contemporaneo, e di ripercorrerne il possibile iter ideativo-progettuale, operando una “decostruzione” critica. Tale percorso analitico-esplorativo, avendo come obiettivo primo la ricerca degli elementi “significanti”e caratterizzanti il progetto, deve sempre essere contestualizzato in una visione storica e in un adeguato inquadramento culturale.

L’esercizio progettuale non si limita semplicemente all’ideazione di una seduta,  di un oggetto che  consente all’uomo di assumere la posizione dello stare seduti, il cui  “concept”  e la cui ideazione, però, abbiano  origine da un tema proposto dalla docenza a scelta tra: leggerezza, trasparenza, modularità, versatilità, nomadismo e sostenibilità, ma una riflessione critica sull’atto del  “sedersi”

I discenti dovranno approcciarsi ai temi di progetto proposti nella maniera più ampia e libera, attraversandoli a 360° e dunque dalle più diverse angolazioni. Questo per far comprendere come l’idea di progetto può avere spunto dalle più svariate sollecitazioni.
Tutte le diverse fasi del lavoro dovranno essere presentate in elaborati A3, la cui impaginazione grafica, diviene  un altro momento importante di progetto.

La finalità ultima del corso è di fornire un approccio metodologico alla progettazione in senso lato, e dunque le fasi dal progetto dovranno essere affrontare in tutta la loro globalità, al fine di ripercorrere le tappe fondamentali dell’iter progettuale: processo di elaborazione dell’idea, percorso di acquisizione delle regole di impostazione del progetto, tecniche per la rappresentazione grafica, controllo tematico, verifica degli assunti, ecc.
Dei progetti realizzati gli studenti dovranno affrontare anche gli aspetti tecnico-produttivi come la scelta degli strumenti tecnologici, dei processi di produzione e dei materiali più idonei.

Altro tema affrontato dal corso  è un progetto di interior design di un concept food store. Finalità fondamentale è quella di far confrontare i discenti con quel complesso di relazioni tra Uomo- Oggetti -Spazio che altro non è che “l’abitare” inteso nel senso heiddeggheriano  di “presa esistenziale” .

Il concept store non è un semplice spazio della vendita, esso si distingue notevolmente dal tradizionale negozio, è un nuovo concetto di negozio, una filosofia, pensato per dar vita ad una esperienza emozionale e  multisensoriale per i fruitori. L’esercizio mira a far confrontare i discenti con la complessità della progettazione di uno spazio nella sua totalità: dal layout distributivo e organizzativo delle funzioni alla “ caratterizzazione” di uno spazio da vivere attraverso:  materiali, finiture, colori, illuminazione, arredi e complementi senza mai dimenticare il rapporto con il contesto. Il tutto con il prioritario obiettivo di dar vita a uno spazio capace di emozionare. 

—Esercitazioni e revisioni

Le revisioni si svolgeranno durante le lezioni costituendo momento fondamentale del corso. Sono intese come momento di confronto, non singolo con la docenza, ma  collettivo oltre che  fondamentali fasi di verifica del progetti. La partecipazione a almeno 3 revisioni pertanto rappresenta conditio sine qua non per la possibilità di accesso agli esami e per eventuali revisioni successive alla fine del corso.

—Modalità di svolgimento

Didattica mista in presenza e a distanza (DAD)
Lezioni frontali in aula.
I semestre:  1a–8a settimana (giovedì, venerdì e sabato) ore 08.15-13.15

—Modalità esame

L’esame si svolgerà attraverso la presentazione degli elaborati grafici e dei possibili modelli dei progetti assegnati durante il corso.

—Prerequisiti richiesti

Padronanza geometria descrittiva.
Spirito analitico e critico

—Frequenza delle lezioni

La frequenza è obbligatoria, non inferiore all’50% della totralità della didattica frontale come  previsto dal palinsesto, con esclusione dello studio individuale come art. 10 del DPR n 212 del 8 luglio 2005

—Contenuti del corso

Excursus storico della tipologia “seduta” dalla rivoluzione industriale ad oggi.

I casi più emblematici:

Altri temi affrontati dal corso:

  1. Gli Shakers, precursori del funzionalismo.
  2. Il caso Thonet, primo caso di industrial design della seduta.
  3. La seduta nelle declinazioni dell’Art Nouveau. H. Van de Velde, C.R. Mackintosh.
  4. La Bauhaus e M. Breuer. Le prime sedie in tubolare metallico
  5. I grandi architetti del movimento moderno e quella che è stata definita ” macchina per sedersi” –  Gerrit Rietveld,  Ludwig Mies van der Rohe, Le Corbusier, 
  6. Alvar Aalto e il funzionalismo psicologico  
  7. Gli Stati Uniti e gli Eames
  8. Il design del nord Europa. A. Jacobsen e E. Saarinen
  9. Il design danese e la sua versione pop: Verner Panton
  10. Giò Ponti e la Superleggera
  11. Il design italiano degli anni 60 e l’avvento della plastica. Marco Zanuso, Joe Colombo, I Castiglioni
  12. Il design radicale. Gaetano Pesce, Ettore Sottsass, Alessandro Mendini, Menphis
  13. Anni 90, la seduta icona del design. Da Philippe Starck a Ron Arad
  1. Design: definizione degli ambiti disciplinari
  2. Il design come valore aggiunto al prodotto
  3. Etica ed estetica del prodotto
  4. Bisogni ed aspirazioni nel rapporto con gli oggetti
  5. Il design emozionale
  6. L’ergonomia come benessere psicofisico nell’uso di un oggetto

—Testi di riferimento obbligatori

G.Dorfles, Introduzione al disegno industriale, Einaudi, Torino, 2001

B. Munari, Arte come mestiere, Editori Laterza, Roma -Bari, 1966

B. Munari, Da cosa nasce cosa, Editori Laterza, Roma- Bari,1981

R. De Fusco, Storia del design, Editori Laterza, 1985

D.A. Norman, Emotional Design, Apogeo, Milano, 2004

D. Sudjic, Il linguaggio delle cose, Editori Laterza, Roma-Bari. 2009

M. Vitta, Il progetto della bellezza. Il design tra arte e tecnica dal 1851 a oggi, Einaudi, Torino, 2011

—Strumenti per studenti con disabilità e/o DSA

Gli studenti con disabilità e/o DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) sono supportati da docenti e tutor attraverso la consulenza con il CInAP (Centro per l’integrazione Attiva e Partecipata). 
Gli studenti interessati possono chiedere al docente di riferimento, anche attraverso il proprio tutor dove assegnato, un colloquio personale, mediante mail istituzionale, in modo da programmare insieme obiettivi didattici ed eventuali strumenti compensativi e/o dispensativi, in base alle specifiche esigenze. 
Tale colloquio sarebbe opportuno che avvenisse prima dell’avvio delle lezioni o comunque non oltre la prima settimana di corso, al fine di attivare eventuali misure a garanzia di pari opportunità sia per le lezioni che per gli esami. Per rivolgersi direttamente al CInAP è possibile utilizzare la mail istituzionale cinap@abacatania.it