BAGS PIPES. Un laboratorio sartoriale e una mostra sui paesaggi sonori

progetto di Maurizio Cuzzocrea e Vittorio Ugo Vicari / mostra a cura di Andrea Giovanni Calì

nell’ambito del festival iDESIGN – Andar per mondi, XII edizione 2024

iDesign – Palermo Design Week (idesignpalermo.com)

Palermo, Ex Convento della Magione / via Teatro Garibaldi 27
Inaugurazione 28 settembre 2024 ore 17.30
dal 28 settembre al 6 ottobre 2024 / lun. – ven. 9-17 / solo dom. 6 ottobre ore 9-13

Accademia di Belle Arti di Catania
Dipartimento Progettazione e Arti applicate
Corso di Secondo livello in Fashion design —DASL06
Cattedra di Storia dell’arte contemporanea
Vittorio Ugo Vicari

Contributi didattici di
Laura Mercurio
Cattedra di design del gioiello e dell’accessorio

Massimo Savoia
Cattedra di Scenografia

In coproduzione con
Ass. cult. Areasud / Zampognarea XX edizione 2024

Segreteria organizzativa
Simona Di Stefano

Progetto grafico degli artefatti in mostra
Anna Compagnone

Allestimento
Giovanni Scaccianoce

Opere di
Giuseppe Adorno
Cristina Barnabà
Giorgia Caponnetto
Azzurra Catania
Aurora Cordaro
Rosario Alessio Ferrera
Diletta Fichera
Calogero Milioto
Desirèe Noè
Raffaella Patti
Sofì Poidomani
Salvo Presti
Marika Sferrazza
Irene Tomarchio

Bags pipes nasce come parte integrante del festival Zampognarea, XX edizione, 2024. Esso mira a riscoprire e rivitalizzare la tradizione millenaria delle novene popolari e degli strumenti pastorali a sacco, come le zampogne e le cornamuse. Questi artefatti, le cui origini risalgono alle antiche culture europee e mediterranee, erano fondamentali nella vita quotidiana dei pastori, non solo come strumenti musicali, ma anche come simboli di identità e ritualità. Tradizionalmente, l’otre che contiene l’aria era decorato e protetto per garantire sia la funzionalità, sia l’estetica dello strumento.

In tale contesto storico e culturale, gli studenti del secondo anno del biennio specialistico in Fashion design dell’Accademia di Belle Arti di Catania, nel corso di Storia dell’Arte Contemporanea, sono stati chiamati a reinterpretare i rivestimenti delle sacche di questi antichi strumenti. Il loro compito è stato quello di progettare nuove ‘borse’ che proteggano l’otre mantenendo al contempo un forte impatto estetico, arricchito da dettagli sartoriali complessi e raffinati. Tecniche artigianali come il macramè, il ricamo, il patchwork, la pittura sono alla base delle decorazioni e frutto dello studio attento di iconemi, fonemi e coremi del territorio di appartenenza degli studenti.

Gli artisti hanno esplorato un vasto archivio di motivi ornamentali
tratti dalle tradizioni demo-etno-antropologiche, per poi reinterpretarli
in chiave contemporanea. Grazie a un percorso formativo che ha incluso incontri con esperti e musicisti, gli allievi hanno avuto l’opportunità di comprendere a fondo l’importanza storica e culturale di questi strumenti, che affondano le radici in pratiche diffuse tanto in Europa quanto in altre parti del mondo.

Il progetto non è solo un esercizio stilistico, ma un dialogo tra passato
e presente che invita gli studenti a riflettere sull’evoluzione degli strumenti musicali tradizionali e sul loro significato simbolico.
In un’epoca in cui la moda tende a fondersi con il design e l’artigianato, l’esperienza fatta ha offerto la possibilità di creare pezzi unici che uniscono l’eredità culturale con l’innovazione creativa.