La transumanza di primavera

Come rappresentare una tradizione popolare che rischia di perdersi all’impatto con la contemporaneità? Come raccontarla alle nuove generazioni di utenti delle piattaforme digitali?

Siamo partiti da queste due domande, ragionando con gli studenti del corso di cinema e individuando una serie di traiettorie che potranno costruire una mappa di informazioni mediate dall’esperienza. Perché è questo il punto di forza, vivere un’esperienza diretta, viverla insieme come microcomunità, camminare insieme, osservare, confrontarsi.

Per tre giorni, il 10, 11 e 12 maggio, sei student* del Corso di Cinema dell’Accademia di Belle Arti di Catania seguiranno due guide ambientali e un gruppo di asine nel loro percorso attraverso le Madonie. Tre giorni di camminate e riprese e scatti fotografici, ma anche di scrittura diaristica, di reportage, di restituzione di un’esperienza complessa, a tratti faticosa, che impone di camminare 5 ore al giorno per tre giorni, all’andatura del più lento, per non disgregare il gruppo.

Alessandro Calì, Elisa Catania, Luna Feola, Eleonora Randazzo, student* del terzo anno e Bruna Di Mei e Mario Cosentino, frequentanti il secondo anno di Cinema hanno progettato diverse linee narrative, con devices obsoleti o nuovissimi, con formule di tendenza o desuete. Faranno insieme un’esperienza e la racconteranno lungo il tragitto. Perché in fondo la didattica vive di questi scambi, di questo crescere insieme, di questo dialogo fitto fitto e un po’ affannato che ci spinge sempre a guardare avanti.