Sistema dell’arte contemporanea: le professioni

talk#2

Ciclo di talk a cura di Ambra Stazzone e Lorenzo Madaro
sulle trasformazioni radicali che sta vivendo il sistema dell’arte in questo periodo.

Il ciclo di talk proporrà periodicamente sulla piattaforma Teams e sul canale YouTube agli studenti di Accademie e Università, in primo luogo, ma naturalmente anche a tutti gli interessati, confronti, dialoghi ed esperienze di alcuni tra i più attivi protagonisti del mondo dell’arte contemporanea in Italia.

Il secondo incontro il 22 aprile 2021 sarà dedicato all’esperienza trentennale di NEON, uno dei primi spazi indipendenti per l’arte in Italia, conosciuto anche in ambito internazionale, raccontata dal suo “animatore”, Gino Gianuizzi, artista, gallerista, curatore.

NEON nasce nel 1981 dall’esperienza dell’Enfatismo e dalla collaborazione con Francesca Alinovi: Gianuizzi definisce la sua nascita “un’azione dadaista/situazionista/anarchica post ’77, post-punk…che si è trovata a raccontare il lavoro di una generazione di artisti giovani in anticipo sul momento in cui il mercato ha deciso di dare una definizione e una collocazione alla categoria giovane artista” e l’intero progetto “un’esperienza rizomatica”, riferendosi al concetto cardinale del pensiero di Deleuze e Guattari.
L’attività di NEON per numerosi anni è stata un punto di riferimento per la critica più attenta e per il collezionismo informato dato che è riuscita a promuovere la ricerca dei giovani artisti libera da condizionamenti di mercato, lasciando la sua impronta nella vita artistica e culturale nel contesto nazionale con riflessi anche in campo internazionale.

NEON ha espresso in vari spazi la sua natura plurima: a Bologna, in via Solferino poi in via Avesella, poi in via Bersaglieri infine in via Zanardi; a Milano prima nel piccolo spazio di Corso Garibaldi poi negli spazi della Fabbrica del Vapore.

Se NEON dal 2011 non è più uno spazio fisico, la sua esperienza continua a tutt’oggi con i progetti curati da Gino Gianuizzi.
Inoltre nel 2017 è stato realizzato il docu-film Neon 1981-2011 di Emanuele Angiuli, nel 2018 la Galleria La Veronica di Modica gli ha dedicato una mostra e il MAMbo ha in preparazione un progetto espositivo e una pubblicazione che vedranno la luce nei prossimi mesi.

Talk #2 Gino Gianuizzi NEON — Bologna

Tra i progetti curati da Gino Gianuizzi fuori dalle mura di NEON quelli di Public Art, quali Container osservatorio-laboratorio di arte pubblica (Bologna 2007-08) e Fuori contesto con Daria Filardo e Cecilia Guida (Trento, Bologna, Milano, Bolzano 2007-08).

Intensa è stata la collaborazione con la Galerie L’Entrepôt, Monaco/Montecarlo che ha prodotto una serie di mostre realizzate tra il 2017 e il 2019: And Now for Something Completely Different Calori & Maillard, Gianluca Codeghini, Andrea Crociani, Cuoghi Corsello, Maurizio Mercuri, Giancarlo Norese Dissipatio HG Wolfgang Weileder, Paolo Parisi, Amedeo Martegani, Marco Samoré, Eva Sauer, Dörte Meyer e Gert Bendel, Ritrattare Alessandra Andrini, Daniela Comani, Valentina D’Accardi, M+M (Marc Weis + Martin De Mattia), Maurizio Vetrugno, Regan Wheat, Quelque Chose comme le Dessin Aurelio Andrighetto, Maurizio Bolognini, Cinzia Delnevo, /barbaragurrieri/group, Bartolomeo Migliore, Stèphanie Nava, Premiata Ditta, Giovanna Sarti, Sous les pavés, la plage! Wolfgang Weileder, Cédric Teisseire, Aprés Marx, Avril Stefano Boccalini, Fabrizio Basso, Kliniké Drifters (Valentina Miorandi e Sandrine Nicoletta), Intimate Foreign Bodies, Judas Companion (Jasmin Reif), Marta Pierobon, Facile, Sergia Avveduti, T-yong Chung

Tra gli altri progetti si ricordano: Indagini di frontiera. Sulle tracce del percorso critico di Francesca Alinovi, MAMbo, 2013, convegno di studi e mostra, Trittico famigliare, FAR Fabbrica Arte Rimini, 2015, con Pier Luigi Tazzi. Tre generazioni di una stessa famiglia di artisti riunite nell’ambito dello stesso evento espositivo attraverso un arco di tempo di circa un secolo, 1911 -2015: Primo Conti, Maria Novella Del Signore, figlia del primo, e Tommaso Del Signore, figlio della seconda, Portrait of the artist as a young dog 1985-1995, FAR Fabbrica Arte Rimini, 2016, con Danilo Montanari. Arte in Romagna tra gli anni ottanta e i primi anni novanta: una sorta di anarchia comunitaria di monelli (young dogs ha tra l’altro questa accezione) dell’arte, Roberto Daolio. Vita e incontri di un critico d’arte attraverso le opere di una collezione non intenzionale, MAMbo, 2017/2018, Osservatòri, progetto in situ con interventi di Stefano Boccalini, Angelo Candiano, Cuoghi Corsello, Ilkka Halso, Giuseppe Lana, Domenico Mangano e Marieke Van Rooy, Luca Pancrazzi, Paolo Parisi, Gianni Pettena e Marco Pace, Luca Vitone, Wolfgang Weileder, Photology AIR, Noto, 2018, Pars pro Toto_Wolfgang Weileder, Reggia di Caserta, 2018


Progetto grafico Isabella Gliozzo

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